domenica 17 marzo 2013

Negli agrumi, kiwi, fragole, pomodori, ecc..

La vitamina C è un fattore necessario per la idrossilazione della prolina e lisina rispettivamente in idrossiprolina ed idrossilisina da parte della prolina e lisina ossidasi. Queste idrossilazioni, che interessano i residui della prolina e della lisina nelle fibrille di protocollagene, non possono avvenire sugli stessi aminoacidi liberi. Si tratta di una modificazione postsintetica proteica necessaria per la normale conformazione delle nascenti fibre di collagene. E’ per questa ragione che in mancanza di vitamina C, il collagene, incapace di formare i legami crociati tra fibrille non è più in grado di esplicare la sua normale funzione cementante intercellulare. Questo spiega perché la vitamina C sia importante anche per la ossificazione (struttura della matrice ossea) e per la guarigione delle ferite. Altre idrossilazioni dipendenti da acido ascorbico sono quelle che intervengono nella trasformazione del colesterolo in acidi biliari (donde la ipercolesterolemia che si può riscontrare nella ipovitaminosi C) e nel metabolismo della tirosina, donde l’alcaptonuria (anomalia ereditaria autosomica recessiva del metabolismo degli amminoacidi aromatici fenilalanina e tirosina, dovuto al difetto dell'enzima omogentisico1,2-diossigenasi, che provoca accumulo di acido omogentisico nelle urine). In virtù della sua capacità riducente non enzimatica, l’acido ascorbico facilita l’assorbimento intestinale del ferro, riducendolo e mantenendolo alla stato ferroso. L’acido ascorbico facilita anche il trasporto del ferro dal plasma al fegato e la sua incorporazione nella ferritina, la forma primaria di deposito del ferro nel fegato. La vitamina C è contenuta nella frutta e verdure fresche. Particolarmente ricchi ne sono gli agrumi, le fragole, i pomodori e i kiwi. Il fabbisogno di vitamina C per l’uomo adulto è di 50-60 mg pro die. E’ questa una dose sufficiente a mantenere immodificato il pool di vitamina C nell’intero organismo (1,5 g). Dosi superiori vengono ben tollerate, anche per il fatto che il surplus di vitamina C non si deposita nei tessuti, ma viene eliminato con le urine. Questa eliminazione non ha tuttavia luogo fino a che i tessuti non ne siano stati fisiologicamente saturati. Il contenuto di acido ascorbico nel plasma di un uomo normoalimentato è di 0,7 -1,2 mg/100 ml. Nell’uomo la deficienza di vitamina C, quale si può verificare in seguito ad alimentazione povera o priva di verdure fresche, può portare allo scorbuto. Tipiche manifestazioni dello scorbuto sono: fragilità dei piccoli vasi e dei capillari, con conseguenti emorragie puntiformi (petecchie), dovute alla difettosa qualità della sostanza cementante le cellule endoteliali; piorrea, causata da difetto delle connessioni connettivali che fissano i denti negli alveoli; ritardo di cicatrizzazione delle ferite e di saldatura delle fratture. Nel bambino il processo di ossificazione è alterato per anomalie di formazione della matrice ossea, donde le alterazioni strutturali e funzionali scheletriche tipiche del morbo di Barlow. Le manifestazioni di deficienza da vitamina C sono dunque a carico dei tessuti di sostegno di origine mesenchimale (ossa, cartilagine, tessuto connettivo), proprio per un difetto di formazione della sostanza cementante intercellulare, che ha fra i componenti principali il collagene.