domenica 11 settembre 2011

Bimbi in crescita..

Il peso non è l'unico parametro che permette di sorvegliare che la crescita sia corretta, dal momento che bisogna anche considerare, dopo il primo anno di vita l'altezza del bambino. I due valori sono, infatti, alla base dei percentili di crescita, elaborati controllando il peso e l'altezza di migliaia di bambini di età diverse ed etnie diverse e poi dividendo le misure ottenute in modo che una proporzione definita dei bambini campione viene a trovarsi sopra e sotto un definito centile. In pratica, se un bambino ha una statura che si colloca al 10° percentile, significa che il 10% degli altri bambini appartenenti alla sua stessa popolazione di confronto è più piccolo di lui, mentre il 90% è più alto. Quindi, a ogni età e per ogni misurazione, il novantacinquesimo centile rappresenterà i bambini più grandi: solo 5 su 100 saranno più grandi e i restanti 95 saranno più piccoli. All'altro estremo, il quinto centile rappresenterà i bambini piccoli e i restanti 95 saranno più grandi. Il monitoraggio ha tappe scandite dalle visite dal pediatra, che in genere avvengono ogni tre mesi nel primo anno e poi ogni sei mesi e dai due una volta l'anno. Nell'arco di questo tempo, sulla base dei valori registrati, è possibile tracciare una curva, che non dovrebbe essere più ripida o più piatta di quelle riportate nella tabella. «Quando un bimbo si trova tra il 3° e il 97° percentile va considerato sano, ma il criterio più importante è che la linea di crescita di ogni bambino deve diventare un binario costante, in cui non ci devono essere rallentamenti o accelerazioni» chiarisce Scaglioni «se, per esempio, nei primi due anni si osserva un'accelerazione della crescita dovuto a un aumento di peso, può esserci un eccesso di proteine nella dieta, apportato dal latte vaccino, che non va introdotto prima dei 12 mesi, oppure da pappe troppo ricche di proteine». Ma uno sviluppo o troppo rapido o incompleto può nascondere una patologia la cui valutazione dipende dall'età in cui si osserva l'alterazione. «Nei primi anni di vita anche le infezioni, in particolare delle vie urinarie, possono rallentare la crescita, come pure patologie congenite e patologie della tiroide, e, dopo i sei mesi, anche la celiachia e l'anemia» afferma l'esperta «la crescita troppo rapida va invece, rapportata alla predisposizione genetica individuale oppure a un'anticipazione della pubertà».

mercoledì 6 luglio 2011

Importance of cooking sprouts thoroughly to reduce risk of further E. coli O104 outbreaks

In Germany, the numbers of reported cases of haemolytic uraemic syndrome (HUS)/enterohaemorrhagic Escherichia coli (EHEC) have decreased, and the German authorities indicate that the vehicle of the bacterium responsible for the outbreak is bean and seed sprouts. The suspected vehicle of infection is germinated sprout seeds contaminated with an E. coli O104:H4 strain. Until the investigation has been finalised, EFSA advises consumers not to grow sprouts from seeds for their own consumption and to ensure that all types of sprouts are thoroughly cooked before consumption. Furthermore, consumers are reminded of the importance of basic food hygiene practices when preparing food.

http://www.eufic.org/page/en/fftid/sprouts-ecoli-outbreak/

martedì 19 aprile 2011

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_70_allegato.pdf


Seguire poche importanti regole
quando acquistiamo e prepariamo
gli alimenti garantisce maggiore
sicurezza a ciò che mangiamo

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_71_allegato.pdf

Simpatico opuscolo del Ministero della Salute, informazioni per una corretta igiene degli alimenti in casa.

domenica 27 febbraio 2011

Dieta mediterranea, riduce ipertensione e diabete


Momento d'oro per la dieta mediterranea i cui effetti benefici sono declinati, e pubblicati, da tre riviste internazionali. Eric Bruckert e Daryl Rosenbaum, dell'Assistance publique-hopitaux di Parigi, confermano che regimi alimentari ricchi di fibre, steroli e stanoli, sostanze che riducono l'assorbimento del colesterolo e si trovano prevalentemente in frutta, verdura, legumi e noci, o di proteine della soia «oltre ad abbattere il colesterolo cattivo combattono l'ipertensione e contribuiscono a prevenire il diabete». Seguire diete di questo tipo, concludono gli autori su Current opinion in lipidology, può abbassare i livelli di colesterolo fino al 10%, e ridurre altrettanto il rischio di eventi cardiovascolari. I piatti della dieta mediterranea forniscono anche adeguati apporti di ferro e cromo, come emerge dai risultati, pubblicati dal British journal of nutrition, di uno studio spagnolo che ha analizzato la composizione dei pasti serviti in un collegio femminile, per 21 giorni consecutivi, e la biodisponibilità dei minerali. Infine, ma non meno importante, l'azione protettiva sui danni da fumo che emerge da una revisione della letteratura, effettuata da ricercatori dell'università di Creta e pubblicata su Bmc public health. «Molti studi hanno indicato che alcune malattie attribuibili al fumo, come il tumore del polmone, l'asma e le patologie cardiovascolari, sono inversamente associate all'assunzione di sostanze antiossidanti e lipidi di cui è ricca la dieta mediterranea» scrivono gli autori «servono studi più ampi per confermare questi risultati, ma la dieta mediterranea sembra poter proteggere parzialmente dai danni provocati dal fumo».