sabato 1 novembre 2014
Ricette vegane
domenica 19 gennaio 2014
Pesce azzurro, economico, ricco di omega 3, calcio e vitamina D
martedì 1 ottobre 2013
COLESTEROLO ALTO?
lunedì 10 giugno 2013
Alimentazione e felicità
domenica 17 marzo 2013
Negli agrumi, kiwi, fragole, pomodori, ecc..
sabato 2 marzo 2013
L'ACIDOSI METABOLICA
martedì 20 novembre 2012
lunedì 19 novembre 2012
Ortoressia, bigoressia e drunkoressia, le nuove facce del rapporto col cibo
domenica 22 aprile 2012
Gluten when?
The European Society for Paediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition (ESPGHAN) Committee recommended avoidance of both early (< 4 mo) and late (> 7 mo) introduction of gluten and introduction of small amounts of gluten gradually while the child is still breastfed. This temporary window allows the possibility of modulating the mucosal immune response, with progressively decreasing breastfeeding and maturation of the gastro-intestinal system.
mercoledì 4 gennaio 2012
DIETA CHETOGENICA NELLA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA (SLA)
High Caloric Diet MayPrevent Progression Of Amyotrophic Lateral Sclerosis (ALS)
ScienceDaily (Apr. 17, 2006) — A recent study directed by the Mount Sinai School of Medicine suggests a ketogenic- high caloric diet may prevent the progression of Amyotrophic Lateral Sclerosis (ALS). This study, which appears in the April 3, 2006 issue of BMC Neuroscience, is the first to draw a correlation between diet and neuronal cell death, the cause of ALS.
The cause of neuronal death in ALS is uncertain but study researchers say mitochondrial dysfunction plays an important role. Ketones promote mitochondrial energy production and membrane stabilization. Mitochondiral membrane dysfunction, loss of oxidative stress control, generation of excessive free radicals, neurofilament accumulation, and excitotoxicity are all implicated in the onset of ALS.
Conclusions
This is the first study showing that diet, specifically a high caloric - KD, may slow the progression of the clinical and biological manifestations of ALS in a mouse model. This may be due to the ability of ketone bodies to promote ATP synthesis and bypass inhibition of complex I in the mitochondrial respiratory chain.
martedì 3 gennaio 2012
domenica 11 settembre 2011
Bimbi in crescita..
mercoledì 6 luglio 2011
Importance of cooking sprouts thoroughly to reduce risk of further E. coli O104 outbreaks
http://www.eufic.org/page/en/fftid/sprouts-ecoli-outbreak/
martedì 19 aprile 2011
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_70_allegato.pdf
Seguire poche importanti regole
quando acquistiamo e prepariamo
gli alimenti garantisce maggiore
sicurezza a ciò che mangiamo
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_71_allegato.pdf
domenica 27 febbraio 2011
Dieta mediterranea, riduce ipertensione e diabete
Momento d'oro per la dieta mediterranea i cui effetti benefici sono declinati, e pubblicati, da tre riviste internazionali. Eric Bruckert e Daryl Rosenbaum, dell'Assistance publique-hopitaux di Parigi, confermano che regimi alimentari ricchi di fibre, steroli e stanoli, sostanze che riducono l'assorbimento del colesterolo e si trovano prevalentemente in frutta, verdura, legumi e noci, o di proteine della soia «oltre ad abbattere il colesterolo cattivo combattono l'ipertensione e contribuiscono a prevenire il diabete». Seguire diete di questo tipo, concludono gli autori su Current opinion in lipidology, può abbassare i livelli di colesterolo fino al 10%, e ridurre altrettanto il rischio di eventi cardiovascolari. I piatti della dieta mediterranea forniscono anche adeguati apporti di ferro e cromo, come emerge dai risultati, pubblicati dal British journal of nutrition, di uno studio spagnolo che ha analizzato la composizione dei pasti serviti in un collegio femminile, per 21 giorni consecutivi, e la biodisponibilità dei minerali. Infine, ma non meno importante, l'azione protettiva sui danni da fumo che emerge da una revisione della letteratura, effettuata da ricercatori dell'università di Creta e pubblicata su Bmc public health. «Molti studi hanno indicato che alcune malattie attribuibili al fumo, come il tumore del polmone, l'asma e le patologie cardiovascolari, sono inversamente associate all'assunzione di sostanze antiossidanti e lipidi di cui è ricca la dieta mediterranea» scrivono gli autori «servono studi più ampi per confermare questi risultati, ma la dieta mediterranea sembra poter proteggere parzialmente dai danni provocati dal fumo».
sabato 4 dicembre 2010
INTOLLERANZA AL LATTOSIO
L'intolleranza al lattosio è una forma molto comune di deficit di Lattasi, enzima necessario per il metabolismo del latte e dei suoi derivati, presente in circa il 50% della popolazione mondiale. Circa il 30-40% della popolazione italiana ne è affetta, anche se non tutti i pazienti manifestano sintomi. Esiste una forma congenita ed una forma acquisita: la forma congenita si può manifestare nel lattante sin dalla nascita, oppure, più tardivamente, nell'adulto; la forma acquisita è secondaria ad altre patologie, acute (salmonellosi, colera, enteriti acute) o croniche intestinali (celiachia, morbo di Crohn,linfomi, enteriti attiniche).
La mancata scissione del lattosio in glucosio e galattosio, comporta il passaggio della molecola inalterata attraverso l'intestino tenue, dove richiama acqua, fino al colon, dove viene scissa in ammoniaca, idrogeno e anidride carbonica. Il conseguente quadro clinico è caratterizzato da gonfiore e distensione addominale, diarrea, dolori ad dominali di tipo crampiforme, flatulenza. Tali sintomi si possono presentare singolarmente o in associazione. Inoltre, questa patologia è spesso associata alla rettocolite ulcerosa e alla sindrome del colon irritabile.
Il test più sicuro ed affidabile per la diagnosi di intolleranza al lattosio è l'H2 Breath Test, che valuta la presenza di idrogeno nell'espirato prima e dopo la somministrazione di 50 gr. di lattosio, prelevando 9 campioni di aria ottenuti facendo soffiare il paziente in una sacca a intervalli regolari (ogni 30 minuti), per un tempo massimo di 4 ore. In caso di malassorbimento del Lattosio, dopo l'assunzione di quest'ultimo, in assenza dell'enzima che deve metabolizzarlo (Lattasi), nell'intestino si verificano processi di fermentazione, con relativo aumento di produzione di H2, che viene assorbito in circolo ed eliminato attraverso i polmoni con il respiro. Nell'intestino in condizioni di normalità si produce un quantitativo minimo di H2; l'aumento di quest'ultimo nell'espirato, dopo l'assunzione di Lattosio, dimostra un mal assorbimento di varia entità(lieve, moderato o grave).
L'unica terapia per i pazienti affetti da intolleranza al Lattosio è l'esclusione dalla dieta degli alimenti contenenti il Lattosio per un periodo di tempo di almeno tre mesi, con la successiva verifica mediante H2 Breath Test di controllo.
Poiché il lattosio viene spesso utilizzato nell'industria alimentare come conservante, sarà opportuno leggere la composizione degli alimenti in scatola e surgelati, al fine di evitare l'introduzione accidentale di quote di lattosio. Anche molti farmaci contengono lattosio come eccipiente, compresi i granuli omeopatici: attenzione, quindi, ai foglietti illustrativi.
Una conseguenza da non sottovalutare è che le persone affette dal deficit di lattasi evitano istintivamente latte e latticini, determinando una possibile carenza di Calcio.
I formaggi a pasta extradura, come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, e quelli a pasta dura(Emmenthal, Groviera) non contengono lattosio, eliminato durante il processo di stagionatura. Possono quindi essere assunti e assicurare un adeguato apporto di calcio.
Le verdure a foglia verde, i fagioli, il latte di soia fortificato ed i succhi 100% frutta integrati con calcio rappresentano buone fonti di calcio; sono inoltre eccellenti fonti di sostanze fitochimiche ed antiossidanti, contengono pochi grassi e sono privi di colesterolo e proteine animali.
DIETA PRIVA DI LATTE
Evitate i seguenti alimenti:
Latte vaccino (sia in polvere che fresco, sia scremato che intero );
Burro;
Yogurt;
Formaggi;
Lattosio (compresi i granuli omeopatici );
Biscotti (con latte o burro negli ingredienti );
Cioccolato al latte;
Crema di pasticceria;
Crema di whisky;
Crema di limoncello;
Gelati;
Margarine (alcune contengono latte);
Latte di capra;
Bovini (manzo - vitello - bresaola );
Agnello - capretto.
Controllate la lista dei vari ingredienti nei seguenti prodotti:
Salse;
Ragù;
Polenta;
Purè di patate;
Ripieni di alimenti surgelati;
Salumi in genere (latte in polvere per amalgamare le carni);
Prosciutto cotto.
Come alternative si possono provare:
latte di soia - cocco - mandorle - riso;
budini e gelati di soia.
venerdì 26 novembre 2010
PER IL TUO BAMBINO…
ACQUA: scegliere un acqua con residuo fisso inferiore a 200 mg/l. Possibilmente acqua di montagna e in vetro. E’ bene offrire acqua al bambino con il bicchierino e non con il biberon.
TABELLA PER L’INTRODUZIONE DI FRUTTA (di stagione)
Fino a 7 mesi: mela, pera.
Da 7 a 9 mesi: prugne nere, prugne gialle, susine, albicocche.
Da 9 a 12 mesi: mandarini, clementine, melone, pesche, anguria, ciliegie.
Oltre i 12 mesi: fragole, kiwi, arance.
NB: le banane solitamente non sono italiane, ma sono di provenienza dai paesi tropicali, paesi dove la magistratura in campo alimentare è meno restrittiva di quella italiana, quindi le banane possono contenere tracce di antiparassitari, ad esempio il DDT, tossico e cancerogeno. Preferire quindi banane italiane.
TABELLA PER L’INTRODUZIONE DI VERDURA (di stagione)
Dai 6 ai 9 mesi: carota, patata, zucchine, zucca, lattuga, bieta, finocchi, (alghe nel brodo).
Dai 9 ai 12 mesi: sedano, spinaci, porri, cavolfiore, cavolo, cappuccio, punte di asparagi, (ortica, germogli di luppolo, germogli di silene).
Dai 12 ai 18 mesi: pomodori, carciofi, cardi, cavoletti di Bruxelles, verze, cipolla, aglio.
Dai 18 ai 24 mesi: peperoni, melanzane, cetrioli, (alghe).
Oltre i 3 anni: funghi.
TABELLA PER L’INTRODUZIONE DI CEREALI
Fino a 7 mesi: riso, mais, miglio, orzo.
Dai 7 ai 9 mesi: farro, semolino di frumento, grano saraceno.
Dai 9 ai 12 mesi: pastina, cous-cous, panbiscotto
Oltre i 12 mesi: avena, segale.
TABELLA PER L’INTRODUZIONE DEGLI ALIMENTI PROTEICI
Fino ai 7 mesi: latte materno, yogurt vaccino o caprino, ricotta, mandorle, lenticchie rosse.
Da 7 a 9 mesi: piselli, (tofu).
Da 9 a 12 mesi: fagioli, ceci, formaggi freschi, tuorlo d’uovo (a 10 mesi), parmigiano (introduzione controversa).
Oltre i 12 mesi: parmigiano, pesce, (seitan).
Oltre i 18 mesi: uovo intero, carne (bianca preferibilmente)
Dopo i 3 anni: insaccati, dolci e gelati industriali.
TABELLA PER IL BAMBINO ALLERGICO
FRUTTA A BASSA REATTIVITA’ ALLERGICA:
pera, banana, prugna, susina.
FRUTTA AD ALTA REATTIVITA’ ALLERGICA:
mela, albicocca, ciliegie, pesca, anguria, melone, agrumi, fragole, kiwi.
VERDURA A BASSA REATIVITA’ ALLERGICA:
carota, patata, bieta, lattuga, finocchio, zucca.
VERDURA AD ALTA REATTIVITA’ ALLERGICA:
sedano, zucchina, pomodoro, melanzana.
martedì 2 novembre 2010
Dormire poco annulla gli sforzi dimagranti
martedì 20 luglio 2010
Lupino, un ingrediente speciale
Il lupino appartiene alla famiglia delle leguminose. E' dotato di una buona qualità nutrizionale ed è inoltre un alimento senza glutine.
Qualità nutrizionali: - Da un punto di vista nutrizionale, il lupino è importante per l'apporto di proteine (43% su 100g di farina), pari a quello della soia (40,8% su 100g di farina) paragonabile a quello della carne e superiore a quello delle uova. Il lupino, quindi diventa una ottima fonte alternativa alle proteine di origine animale. Recenti studi hanno dimostrato che nel lupino è presente una particolare proteina con potere ipocolesterolemizzante e ipoglicemizzante, caratteristica di particolare interesse per chi ha livelli alti di colesterolo (> 200 md/dl) e glicemia (> 110 md/dl). Più elevato di tutti gli altri legumi è l'apporto in fibra (25.5g su 100g farina), mentre l'apporto in grassi è inferiore rispetto a quello della soia (8% vs 23%) . Infine ottimo il rapporto omega 6/omega3, importanti acidi grassi definiti "essenziali", poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli e dunque debbono essere assunti con la dieta. Tra le varie caratteristiche positive del lupino risalta anche il basso contenuto di fitati (sali dell'acido fitico), molecole che riducono la biodisponibilità di due importanti minerali: il calcio e lo zinco.
Tale legume contiene una specifica proteina, la conglutina-gamma. Secondo gli studiosi, la conglutina-gamma può "Contribuire a migliorare il metabolismo del glucosio: imitando l'insulina, la sostanza in questione aumenta la concentrazione di proteine attivatori di GLUT-4, il trasportatore di glucosio del muscolo, e di regolare il metabolismo dei muscoli.
In ogni caso, il lavoro dei ricercatori italiani non è ancora concluso, i risultati non definitivi. Il prossimo passo dell'indagine sarà approfondire le qualità della conglutina-gamma in veste di composto insulino-sensibilizzante e aprire alla sua applicazione come farmaco, come integratore alimentare nell'obesità, e anche in altre condizioni insulino-resistenti come la sindrome metabolica.
martedì 18 maggio 2010
L'allattamento al seno rinforza le ossa.
giovedì 13 maggio 2010
ALIMENTAZIONE E SPORT
secchezza della bocca
giovedì 8 aprile 2010
IL DIARIO ALIMENTARE
E' possibile e utile aggiungere dei commenti al pasto, che possono riguardare lo stato d'animo, di salute e la situazione.
La massima SINCERITA’ nel compilare il Diario Alimentare ti procurerà i maggiori benefici, rendendo possibile un reale aiuto da parte della dietista ed una personale consapevolezza, utile al miglioramento delle abitudini alimentari.
COLAZIONE SPUNTINO PRANZO MERENDA CENA DOPOCENA
LUNEDI
MARTEDI
MERCOLEDI
GIOVEDI
VENERDI
SABATO
DOMENICA
commenti
.........................................................................................................................................................................
Allattamento al seno
Nonostante i grandi progressi degli ultimi decenni nel campo dell’alimentazione artificiale del lattante, l’alimentazione al seno resta la migliore possibile per i primi mesi di vita, infatti assicura uno stato di piena salute psico-fisica al lattante ed un equilibrato e sano rapporto psico-affettivo tra madre e figlio.
VANTAGGI DEL LATTE MATERNO:
-Diversa composizione chimica rispetto al latte vaccino e agli altri tipi di latte
-Presenza di modulatori di crescita ancora non ben identificati nella loro natura chimica
-Alta biodisponibilita’ di ferro, zinco, lipidi e presenza di lipasi;
-Proprietà antinfettive dovute alla presenza di fattori ad azione anti-batterica ed antivirale;
-E' ricco di anticorpi che proteggono il neonato, rinforzando il suo sistema immunitario;
-Il costo è decisamente inferiore al latte artificiale.
-La composizione del latte materno cambia durante il giorno e nel corso del tempo.
-E’ completo, ha la giusta quantità di acqua, è facilmente digeribile e lo protegge da varie malattie dell’infanzia e dell’età adulta.
-L'assorbimento e la digestione del latte materno è pressoché immediata e integrale.
-L'allattamento al seno soddisfa bisogni diversi dalla fame, quali la sete (data l'alta percentuale di acqua presente nel latte), il bisogno di consolazione, di contatto e di contenimento, soprattutto nei primi sei mesi.
L‘Organizzazione Mondiale della Sanità parla di 6 mesi almeno di allattamento esclusivo, durante i quali il neonato si nutrirà esclusivamente del latte della madre, senza assumere nessun altro alimento o bevanda.
VANTAGGI PER LA MADRE:
Durante l'allattamento al seno si producono ormoni che:
-favoriscono il rilassamento e la serenità,
-aumentano l'istinto materno e il legame affettivo con il bambino
-contribuiscono alla prevenzione dei tumori di seno ed ovaie.
Nelle donne che allattano c'è una drastica riduzione dei casi di depressione post-parto.
Inoltre un contatto precocissimo con il bambino (nei primi minuti dopo il parto) stimola la produzione di ossitocina grazie alla quale la contrazione dell'utero risulta più rapida, quindi la pulizia e l’involuzione fisiologica.
L'allattamento permette alla madre di consumare i grassi accumulati durante la gravidanza, proprio in vista del periodo di allattamento, e di ritornare quindi facilmente al peso forma.
Alimenti da evitare durante l’allattamento
(in caso di coliche e meteorismo doloroso del figlio)
Cavoli, cavolfiori, broccoli, cardi,asparagi, verza, cicoria, rape, radicchio, carciofi, pomodori acerbi, patate inverdite, funghi, aglio crudo, cipolla cruda, porro, erba cipollina.
Selvaggina, cacciagione, carni conservate, insaccati, wurstel, zampone, cotenna, bovino con gelatina in scatola.
Camerbert, cheddar, gorgonzola, pecorino, brie, provola affumicata, roquefort.
Strutto,lardo, panna, maionese, insalata russa, dado da brodo, ketchup, noce moscata, curry, peperoncino.
Mitili, molluschi, polpa di granchio, surimi, acciughe salate, acciughe sott'olio.
Castagne, frutta secca, legumi poco cotti.
Superalcolici.
Alimenti da consumare raramente e con moderazione :
Vino, Birra Caffè, Coca Cola, Thé
Agrumi, Fragole,
Crostacei, Salmone affumicato, Tonno, Sgombro, Alici, Aringhe
Spinaci, Funghi, Pomodori, Bietole
Formaggi fermentati
Cioccolato, Cacao, Dolci da pasticceria,
Fritture, Margarine,
Prodotti da forno confezionati.
lunedì 15 marzo 2010
Calcio sole e movimento per le ossa... fin da giovani.
Fonti alimentari di Calcio: latte e derivati, avena, noci, mandorle, vegetali a foglia verde e spezie.
Fonti alimentari di Vitamina D: olio di fegato di merluzzo, salmone, aringhe, latte e derivati, uova, fegato, verdure a foglia verde.
venerdì 12 marzo 2010
Diabesità
giovedì 25 febbraio 2010
Screening e criteri diagnostici per il diabete gestazionale
- obesità,
- familiarità diabetica,
- diabete gestazionale in una precedente gravidanza,
- precedente parto di bambini di peso superiore a 4,5 kg,
- età piuttosto avanzata per la gravidanza.
giovedì 21 gennaio 2010
ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA
- fare pasti piccoli e frequenti (4-5)
- consumare quantità non scarse di latte come tale o aggiunto ad altri alimenti (es. purè), per il suo prezioso contenuto di proteine ad elevato valore biologico e soprattutto di Calcio, Fosforo, Magnesio, vitamine A e D. Se poco tollerato si può consumare Latte ad Alta Digeribilità.
- consumare quotidianamente alimenti con proteine ad alto valore biologico come carne, pesce, uova, formaggio.
- nelle donne negativa al Toxo Test è importante evitare il consumo di carni crude, insaccati (es. prosciutto crudo) verdura cruda e frutta non correttamente lavate o sbucciate (è preferibile utilizzare Amuchina o bicarbonato). Evitare assolutamente contatti e contaminazioni con feci di gatti.
- sostituire spesso la carne con il pesce (3 volte la settimana), per il suo contenuto di acidi grassi poliinsaturi, fosforo, iodio e per la maggiore digeribilità.
- consumare abitualmente ortaggi e frutta fresca per l'apporto di vitamine, minerali e fibra alimentare.
- consumare cibi integrali in modo da combattere la stipsi che si manifesta frequentemente in questo periodo.
- evitare o ridurre cibi che generano gonfiore addominale e meteorismo.
- evitare superalcolici, aperitivi, vini liquorosi e ridurre al minimo il consumo di vino e birra.
- limitare il consumo di caffè, tè o bevande come la coca-cola o energy drink in quanto contengono caffeina.
- non eccedere nel consumo di alimenti dolci al fine di contenere l'aumento di peso nei valori ritenuti desiderabili.
- preferire cibi poco elaborati, facilmente digeribili e limitare fritture e gli alimenti troppo salati.
- l'uso del sale dovrebbe essere ridotto per non accentuare la ritenzione idrica e per un miglior controllo pressorio.
martedì 29 dicembre 2009
Dieta senza alimenti ricchi di istamina, tiramina o istamino-liberatori
L’istamina può provocare nausea, vomito e diarrea, crampi intestinali, vampate di calore, sensazione di bruciore e formicolio in bocca, orticaria, ipotensione, cefalea, palpitazioni cardiache.
• noci, noccioline, cioccolato, coca-cola;
• fragole, melone, agrumi, kiwi;
• formaggi fermentati, tra cui Camembert e Cheddar,;
• fegato;
• pesce (tonno, salmone, sardine ecc.);
• pomodoro, spinaci, zucchine, crauti;
• bianco d'uovo;
• crostacei e frutti di mare;
Eliminare i fattori che aumentano l'assorbimento dell'istamina:
• aspirina e similari;
• purganti chimici;
• antibiotici;
• dieta ricca di amidi (fagioli, piselli, castagne ecc.);
• nitriti (cibi conservati ed insaccati);
• alimenti irritanti (spezie, caffè, alcool).
Evitare i fattori che aumentano la perfusione cutanea:
• esposizione al caldo eccessivo;
• stress emotivo;
• bevande alcoliche.
mercoledì 28 ottobre 2009
Acido Folico
domenica 20 settembre 2009
Acrillammide
Quantità di Acrilammide contenuta negli alimenti
Alimento - microgrammi per chilo di prodotto (min - max)
Patate fritte: 50 - 3.5OO
Biscotti, cracker, toast, pane tostato: 30 - 3.200
Cereali per colazione: 30 - 1346
Prodotti da forno: 50 - 450
Caffè macinato: 170 - 230
Cacao in polvere: 50 - 100
Pollame impanato o in pastella: 39 - 64
Pesce impanato o in pastella 30 - 39
mercoledì 9 settembre 2009
Açaì berry
giovedì 9 luglio 2009
giovedì 28 maggio 2009
Frutta
posso scegliere la banana??
Se non si hanno problemi di diabete è possibile includere
la banana tra le porzioni di frutta calcolando le calorie che
essa apporta rispetto agli altri frutti :
CALORIE DELLA BANANA
100 g di banana (Dati INRAN 2004): 64 kcal
1 banana sbucciata pesa in media 150 g
e ha perciò 96 kcal = 150 (g) x 64 (kcal) : 100 (g)
Cosa è la celiachia
L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100/150 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 400 mila, ma ne sono stati diagnosticati intorno ai 85 mila. Ogni anno vengono effettuate cinque mila nuove diagnosi ed ogni anno nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 10%.
Per curare la celiachia, attualmente, occorre escludere dalla dieta alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare le più piccole tracce di farina da ogni piatto. Questo implica un forte impegno di educazione alimentare. Infatti l’assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può causare danni.
La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute.
Molte industrie alimentari hanno messo in commercio alimenti senza glutine sempre più gradevoli: farine che sostituiscono quella di grano, pane, pasta, biscotti, dolci, cracker, grissini, fette biscottate, merende. La dieta del celiaco risulta così varia ed equilibrata nonostante l’esclusione del glutine.
La Diagnosi di celiachia
Nel soggetto geneticamente predisposto l’introduzione di alimenti contenenti glutine, quali pasta, pane, biscotti o anche tracce di farina ricavata da cereali vietati, determina una risposta immunitaria abnorme a livello dell’intestino, cui consegue una infiammazione cronica con scomparsa dei villi intestinali.
Importanti e qualche volta irreversibili le malattie determinate da una diagnosi tardiva: osteoporosi, infertilità, aborti ripetuti, bassa statura nei ragazzi, diabete mellito, tiroidite autoimmune, alopecia, epilessia con calcificazioni cerebrali e il temutissimo linfoma intestinale.
Non sempre la celiachia si presenta in modo palese. Infatti le sue forme cliniche possono essere molteplici. La forma tipica ha come sintomatologia diarrea e arresto di crescita (dopo lo svezzamento), quella atipica si presenta tardivamente con sintomi prevalentemente extraintestinali (ad esempio anemia), quella silente ha come peculiarità l’assenza di sintomi eclatanti e quella potenziale (o latente) si evidenzia con esami sierologici positivi ma con biopsia intestinale normale.
La diagnosi di celiachia si effettua mediante dosaggi sierologici: gli AGA (anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG), gli EMA (anticorpi antiendomisio di classe IgA). Recentemente è stato messo a punto un nuovo test per il dosaggio di anticorpi di classe IgA, gli Anti-transglutaminasi. Per la diagnosi definitiva di celiachia è però indispensabile una biopsia dell’intestino tenue con il prelievo di un frammento di tessuto, dall’esame istologico del quale è possibile determinare l’atrofia dei villi intestinali.
venerdì 15 maggio 2009
COME DIFENDERSI DAL CANCRO A TAVOLA
mercoledì 13 maggio 2009
IMPEDENZIOMETRIA
Si basa sul dato fisico che l'acqua è un buon conduttore di corrente elettrica, mentre il grasso è un isolante quasi perfetto. Poichè la Massa Magra corporea (Fat Free Mass - FFM) è costituita prevalentemente da acqua, determinando il contenuto di acqua dell'organismo, è possibile risalire facilmente al contenuto in FFM, e quindi al contenuto di Massa Grassa (FAT).
Allo scopo, viene utilizzato un apparecchio chiamato Impedenziometro, che, collegato tramite elettrodi al paziente, misura la resistenza che il corpo oppone al passaggio di una corrente debolissima e ad altissima frequenza (50.000 Hz). Dal valore della impedenza corporea, tramite alcuni algoritmi e con l'ausilio di un computer, si risale al contenuto di acqua corporea, di massa magra, di massa grassa, ed al metabolismo basale del paziente.
Per ottenere un risultato il più possibile accurato, è necessario che il paziente sia a digiuno e senza bere da almeno 4 ore, ed abbia vuotato la vescica subito prima dell'esame. I piedi debbono essere bene asciutti, e possibilmente nudi. Il paziente non deve indossare oggetti metallici.
Dietetics: a profession for health
martedì 28 aprile 2009
Ecologico e salutare
venerdì 24 aprile 2009
Perché dobbiamo preoccuparci della fibra e perché essa è utile all'organismo?
Bisogna anche tener presente che ad una regolare funzione intestinale è stata attribuita una azione protettiva contro lo sviluppo di tumori.
É inoltre preferibile ingerire fibra attraverso gli alimenti che ne sono ricchi, piuttosto che aggiungere alla propria alimentazione fibre preparate come prodotto dietetico.
sabato 4 aprile 2009
SCHEMA PER LA VALUTAZIONE DEL PROPRIO PESO
COME SI USA
Unite con un righello i metri corrispondenti alla statura (riga verticale di sinistra) con i chilogrammi relativi al peso (riga verticale di destra). II punto di incontro della linea tracciata dal righello con la riga centrale indicherà la fascia nella quale si colloca il Vostro peso (sottopeso, normale, sovrappeso, obeso).
lunedì 30 marzo 2009
Che cosa significa alimentarsi in modo sano?
venerdì 27 marzo 2009
I disturbi del comportamento alimentare rappresentano un problema sempre piu' diffuso
giovedì 26 marzo 2009
Il BMI è un indice di valutazione dello stato nutrizionale e si calcola con il rapporto tra il Peso, espresso in Kg, fratto l'Altezza, espressa in m, al quadrato. BMI= Kg\m2
Es: uomo alto 180cm e pesa 80 Kg
1,8*1,8=3,24
80\3,24=24,7
Il valore di BMI indica Sottopeso quando è inferiore a 18; Normopeso quando è compreso tra 18 e 24 pr la donna e 25 per l'uomo; Sovrappeso quando è compreso tra 24-25 e 30; Obesità di primo grado quando è compreso tra 30 e 40; Obesità grave quando supera 40.
L'Indice di Massa Corporea non è valido per donne in gravidanza, bambini e body builders.